Il Piano Transizione 4.0 “si rivolge a tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che effettuano investimenti in nuovi beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato italiano.
È prevista una proroga di sei mesi, quindi entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento dell’acconto di almeno il 20% del costo di acquisizione.
CHI NON HA DIRITTO AI CREDITI D’IMPOSTA TRANSIZIONE 4.0
I crediti d’imposta non spettano alle imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o sottoposte ad altre procedure di un concorso pubblico che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni. Sono, inoltre, escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive. Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la fruizione del beneficio è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
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